Chiappera - M.te Chambeyron
L'escursione è molto piacevole, e permette di camminare in una parte della valle dagli spazi aperti e dai panorami affascinanti e sempre diversi. Il tramonto sul lago, con la luce che progressivamente si ritira oltre il colle lasciando solo il sibilo del vento sul pelo dell'acqua in un buio antico, è ancora oggi per me uno di quei momenti in cui, per un istante, viene a farmi compagnia l'inquietudine dell'ignoto.
Località | Quota | Dislivello | Tempo Parziale | Tempo Totale |
---|---|---|---|---|
Chiappera | 1.661 | |||
Bivacco Barenghi | 2.815 | 1.154 | 4:45 | 4:45 |
Monte Chambeyron | 3.389 | 574 | 1:45 | 6:30 |
I tempi sono indicativi e arrotondati in eccesso.

Da qui con il sentiero S 18 si risale il conoide di sfasciumi che porta alla base della bastionata rocciosa e poi la si supera attraverso una serie di gradoni scavati nella roccia. Il sentiero porta al rifugio Stroppia (2260 m.), piccolo ma confortevole ed estremamente panoramico. Le chiavi si possono chiedere alla Sig. Maria, presso l'unico bar di Chiappera.
Procedendo oltre si supera un ultimo saltino che porta al Passo dell'Asino (2309 m.) e che immette nel vasto vallone dominato in fondo dallo Chambeyron. Senza possibilità di errore (attenzione però al bivio col sentiero S 20 che porta al Lago Nubiera e al Colle omonimo) si segue sempre il sentiero S 18 che, tra falsopiani e fischi delle marmotte, lo risale interamente fino al Lago Vallonasso di Stroppia (2815 m.) accanto al quale sorge il Bivacco Barenghi (sei posti letto, sempre aperto, dotato di piccola cucina, ma il gas non c'è quasi mai). Qui si pernotta. Al mattino si sale all'evidente Colle della Gippiera (2930 m.) che da sulla Francia, sul Lago dei Nove Colori, e sull'imponente Aguille de Chambeyron (3409 m.) proprio di fronte. Sulla sinistra lungo lo spartiacque la cresta si impenna fino alla vetta del M. Chambeyron (3389 m.). Sulla destra invece si arrampica il sentiero che si fa aereo nell'ultimo tratto fino alla cima del Tête de la Frema (3143 m.). Lo si segue e si conclude così una superba escursione di due giorni in Val Maira. Il ritorno segue lo stesso percorso di salita.
Attrezzatura:
scarponi o pedule, indumenti pesanti, saccoapelo (nel bivacco la temperatura anche d'estate scende considerevolmente, inoltre la zona è sempre battuta da forti venti), frontale, acqua. Occhio che si è sempre a 3000 metri!Cartografia:
n. 6 «Monviso» e 7 «Valli Maira-Grana-Stura» dell'Istituto Geografico Centrale di Torino, scala 1:50.000.Accesso:
Da Cuneo si prende la provinciale per Dronero (25 Km). A Dronero non si può sbagliare si attraversa il paese medioevale e si segue l'unica strada che porta in valle. La strada non è delle più belle, occhio ad alcune curvettine niente male, occhio a non schiantarsi contro la corriera che viene giù generalmente in folle, come il tipo che la guida. Dopo 1-1.30 ore si arriva a Chiappera. Si consiglia vivamente di fermarsi a Stroppo «all'Ortica», per fare uno spuntino e bere un paio di bicchieri che ci stanno sempre, e che fanno coraggio.
Alcune spiegazioni sulle classificazioni e sui voti
Periodo
Periodo
In che periodo è meglio andarci. ( L'iniziale della stagione: P, E, A, I )
Voto
È espresso in birre, da 1 a 5. Quante birre sareste disposti a pagare per andarci?
Difficoltà
La votazione è classificata con le seguenti voci: COMA, MOSCIO, BARZOTTO, DURO, CACIOPPO.
Con chiaro riferimento alle varie fasi della massima espressione di "valenza" dell'uomo!! E quindi anche dell'alpinista giovane dentro e brillante fuori, col ginger o il barbera nelle vene, a scelta.
Con chiaro riferimento alle varie fasi della massima espressione di "valenza" dell'uomo!! E quindi anche dell'alpinista giovane dentro e brillante fuori, col ginger o il barbera nelle vene, a scelta.
Area | Periodo | Difficoltà | Voto |
---|---|---|---|
Val Maira CN |
E | duro |
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Fu, 01/01/2001