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Ultima Thule. Il Luogo Ideale della mitologia, il punto più lontano, la meta di ogni viaggio. Come lo Shangri-la delle popolazioni Himalayane o la Valle Perduta dei Walser. Potrebbe essere anche solo la collina dietro casa. Ma per ognuno è il luogo dove si desidera tornare.
Noi veniamo di lì: thuler.

La montagna di luce - Peter Boardman

Ci sono libri che non puoi dire di essere stato tu a scegliere, perché invece sono stati loro a scegliere te. Succede...è destino...punto.

Peter Boardman  - Peter Boardman - La montagna di luce
La montagna di luce
Peter Boardman
Corbaccio, Collana Exploits
Pagine252
Prezzo16.53 €
Voto****
Poi puoi far finta che non sia così, ma a volte l'evidenza è tale che sarebbe come negare quasi se stessi. Anni fa, per esempio, avevo un appuntamento settimanale consueto, irrinunciabile: la biblioteca del Cai di Roma. Bella, riservata, odorosa, affascinante e misteriosa, generosa di sorprese e piena di attenzioni, neanche si fosse trattato di una donna.

Si saltavano a due a due gli scalini larghi e consumati fino al terzo piano di un antico palazzo in piazza Sant'Andrea della Valle e dietro alle modanature della porta si veniva catapultati nell'emozionante ricerca di racconti, avventure, foto, salite, cronache ed esplorazioni sulle montagne dei quattro angoli del pianeta. Ho letto di tutto?. ricordo quasi più nulla?.. ero attratto dalle montagne di casa nostra?.questo si, e allora giù a sbirciare libri che parlavano delle Alpi, oppure le biografie, le vittorie e le tragedie di quegli uomini, strani conquistatori dell'inutile.

All'appuntamento mi presentavo quasi sempre con Olivier, e lui invece era catturato da tutto quello che accadeva appena più in là dei confini patri, possibilmente fuori dell'Europa. E non lo capivo, perché a me interessava più il Monviso del Nanda Devi, o il Canalone Lourusa invece della Supercanaleta, e così via?.comunque il fine settimana si scappava insieme sulle creste orlate di bianco del Gran Sasso con ai piedi i ramponi e negli occhi ancora gli scivoli ghiacciati della Brenva (io) e del Chogoolisa (lui). Due anni così: schizofrenici e incoscienti.

Sento già un chissenefrega in partenza, un momento, ancora. Please. Una sera di quelle di cui sopra, ficcanasando tra scaffali e ripiani, mi cadde letteralmente addosso un libro su cui tre parole sole campeggiavano titaniche con un'eco enorme: Montagna di Luce. Folgorato, lo lessi d'un fiato e poi lo rilessi ancora? pochi libri mi hanno fatto più effetto. C'era tutto quello che desideravo trovare in una lettura?anzi di più?.c'era tutto quello che avrei voluto vivere in un'avventura.

Ci scoprii dentro cosette da niente come l'ignoto, l'isolamento, l'amicizia, la paura, lo sfinimento, il conflitto, le pressioni sociali, il resoconto esistenziale, la conquista, la sfida, il viaggio, la vittoria, la morte, la riuscita. Certo che una montagna, per quanto lontana e irraggiungibile, che apra l'orizzonte a tutte queste cose è affare ben strano?fa effetto?fa sempre effetto scoprire dietro, o dentro, alle cose qualcosa d'altro?proprio come nel film "Il postino", quando a Troisi si rivela folgorante il concetto di metafora. Metafora: qualcosa che rimanda a qualcosa d'altro. E sembra ancora di vedere il poeta Neruda, ammutolito, che affonda lo sguardo nella linea dell'infinito sul mare.

Anche il racconto di una scalata in Himalaya, di una montagna segreta, della sua parete ovest e di due uomini e basta, si può trasformare nell'opportunità per riconoscere nuovamente che il valore della vita consiste nello scopo per cui la si spende, e questo può accadere anche attraverso l'imponenza luminosa del Changabang e di due uomini soli che richiamano e rilanciano con un pezzo della loro storia, sfide, significati e proposte alla propria esistenza.

Un libro cardine. Un capolavoro di narrazione non tanto dell'alpinismo quanto dell'uomo. Imperdibile.

Fu, 08/02/2002