thuler.net
Ultima Thule. Il Luogo Ideale della mitologia, il punto più lontano, la meta di ogni viaggio. Come lo Shangri-la delle popolazioni Himalayane o la Valle Perduta dei Walser. Potrebbe essere anche solo la collina dietro casa. Ma per ognuno è il luogo dove si desidera tornare.
Noi veniamo di lì: thuler.

Lo zaino di Olivier

Le Tre Cime
Luigi Le Tre Cime
Fare lo zaino? una fatica allucinante.
Almeno per me.
Ogni volta manca qualcosa.

Si va per far canali e "a Fù non è che ai visto la mia picozza?.............", "vedi un po' nel cofano................", "cazzo Fù l'ho lasciata a casa!......".
Si va per pareti e "...............a Stè hai visto le mie scarpette?...........", "vedi un po' nel cofano.....................", "cazzo Stè le ho lasciate a casa !".
Fa un freddo cane e "................a regà non è che avete un paio di guanti in più.........una bendana in più..........una giacca................ lo so, lo so, sono sempre il solito.......vabbè ma stamattina mi sono svegliato tardi e ho fatto tutto di corsa........".
Niente....ormai sono rassegnato, non riuscirò mai a "fare lo zaino ".

Succede poi, tornando a casa dopo una sana giornata di montagna, che il cosiddetto "zaino" viene appoggiato sul lato di un divano della mia camera e lì rimane per alcuni giorni con tutto il suo contenuto.
Quando l'odore nauseabondo della busta della spazzatura ( che logicamente, anzi ecologicamente, è sempre presente in uno " zaino " alla fine della giornata) comincia ad essere insopportabile, allora decido di svuotarlo.
E lì la sorpresa:........" i rinviiiii...1...2.....3...4....5..... minchia il sesto dove sta........ ".. oppure........ " la frontale....... la frontale.................. la frontale........ non ci stà...........nooooo..... vuoi vedere che l'ho lasciata su al rifugio..........". Come si dice qui a Roma " ogni vorta è nà tragedia ".

Tutto il mio materiale è sparso sui monti d'Italia. Anzi, devo essere più preciso perché, per esempio, tutti gli attrezzi di arrampicata, tipo rinvii cordini cordicelle moschettoni moschettoncini corde cordoni grigrì e froufroù, mi vengono il più delle volte prestati. Quindi tutto, o almeno gran parte del materiale che mi è stato prestato è sparso sui monti d'Italia.

A questo punto mi sorge una domanda: soffro forse di qualche malattia che mi porta a questo disordine cronico ?............ la risposta è Sì.............soffro della " Sindrome del Ditta ".
Il Ditta è uno del Mucchio ( il Mucchio è il nome di un gruppo di sgangherati smidollati che si divertono con 400 500 metri di vuoto sotto il culo ).

Il Ditta è la persona più ordinata che io abbia mai conosciuto.
La sua parola d'ordine è CERNITA. Passa delle ore contando e ricontando tutto quello che c'è nel suo "zaino", ............passa delle ore piegando ripiegando e aripiegando qualsiasi forma di indumento che è presente all'interno del suo "zaino". Il Ditta prima di mettersi a dormire che cosa fa?........................fa la CERNITA.

Non ci crederete, ma si conta anche i peli del culo ! Se vi capita di frequentare il Ditta dopo un po' di tempo sentirete un'incontrollabile forza che vi spinge a detestare qualsiasi forma di ORDINE. Comincerete a fare di tutto pur di essere il più imprecisi possibile, la disorganizzazione diventerà una fedele compagna di vita. Potrete raggiungere, in condizioni estreme, livelli di zoticaggine ( cioè ignoranza ) tale che vi cambierete le mutande solo una volta al mese. Niente, io ormai ho imparato a convivere con questa "sindrome".

A questo punto è abbastanza chiaro che forse non sono la persona adatta per poter dare consigli su "come fare lo zaino" comunque posso dire che l'importante in montagna è sempre avere un cuore Thuler.

E come disse Joan Peirol:
" la libertat es l'aire sul morre
la libertat es l'aire et la vela
la libertat, l'onda e lo dalfin "


Olivier
web.tiscalinet.it/mucchio_selvaggio

Olivier, 01/01/2000