Spingendo la notte più in là
\"..la nostra prigionia viene spaccata soltanto se il muro si apre ed entra dentro l\'infinito\"
e una delicatezza nell'aria, ovunque, una delicatezza timida, anzi serena, come il viso della Mariacqua...
Una semplicità nella funzione eppure una partecipazione attenta e vicina da consolare il cuore dopo una giornata costellata di insuccessi e delusioni...
All'uscita Angelo, uno mai visto, che fa il frate, mi tocca dentro, e si avvicina chiedendo: tu sei un amico di Marco?
....
Chi può usare il presente per parlare di un amico morto da anni? Ma soprattutto: Chi non vorrebbe vivere il presente così?
Ci sono circostanze, ed amici, qui o già più avanti, lassù, che te lo gridano caparbiamente... e attraverso momenti così uno si riscopre libero, tanto da spingere la notte più in là.
E a tornare sull'autostrada, in macchina, da solo, chiaccheravo con uno presente.
Robe dell'altro mondo, in questo mondo.
Fu
Fu, 27/05/2008