thuler.net
Ultima Thule. Il Luogo Ideale della mitologia, il punto più lontano, la meta di ogni viaggio. Come lo Shangri-la delle popolazioni Himalayane o la Valle Perduta dei Walser. Potrebbe essere anche solo la collina dietro casa. Ma per ognuno è il luogo dove si desidera tornare.
Noi veniamo di lì: thuler.

Vecchio scarpone

Memorie piene di dislivello, di nostalgia e di realismo sul sentiero per i laghi di Canaussa, in Val Soana.

Civetta di sera
Canta Civetta di sera
12 Agosto. Ho fatto il gitone. Mi sento lievemente a pezzi, com'è normale dopo avere
affrontato un chilometro di dislivello con mesi di allenamento alla tastiera di un
computer. Non divento certo più giovane, ma comunque oggi i giovani hanno di meglio
da fare che scarpinare su per canaloni e pietraie.

Tanto che non se ne trova uno, e
i rari incontri che si possono fare oltre i duemila metri di solito sfoggiano
capelli più bianchi dei miei. Ci si guarda di sottecchi e ci si saluta di lontano,
visto che chi mette una tenda sulle sponde di un lago alpino accessibile solo dopo
quattro ore di marcia probabilmente non è un tipo che ama la folla. E quindi ognuno
per la propria strada.

Oggi ho visto più camosci che escursionisti.

Mentre affrontavo con gambe non più così ferme la discesa per un impegnativo
sentiero, maledivo tra me e me i miei scarponcini nuovi. Ipertecnologici,
leggerissimi, ma sulle rocce bagnate sembrano avere la suola di sapone.

Gli scarponi
della mia giovinezza, quelli sì! Stavi in piedi su una lama di coltello, aderivi
alle pareti come una mosca...erano anche impermeabili, mentre in questi fai il
pediluvio. Vecchi scarponi, quanto tempo è passato...ho consumato le vostre suole su
molte montagne. Come vi rimpiango!

Ma una vocina dentro mi diceva, ma ti ricordi quanto pesavano? Certo, saltavi in
pietraia come uno stambecco, ma non'è che eri anche un pochetto più agile? Quelli
erano mattoni da tre chili l'uno, con due paia di calzettoni ti facevano venire
certe vesciche...e quando li toglievi ti sembrava di volare tanto diventavi leggero.

Non è che i ricordi sono sempre meglio della realtà?

Mi sono fermato un attimo. Nubi nere si addensavano in alto...mi sono detto: che
senso ha confrontare il vecchio con il nuovo? Ogni momento ha la sua ragione
d'essere, e deve essere vissuto fino in fondo con quello che si ha. Questi sono gli
scarponi che ho nei piedi adesso, e la discesa è ancora lunga.

E bisogna concentrarsi, per non scivolare.



Antonio Benvenuti

Antonio Benvenuti, 12/09/2005