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Ultima Thule. Il Luogo Ideale della mitologia, il punto più lontano, la meta di ogni viaggio. Come lo Shangri-la delle popolazioni Himalayane o la Valle Perduta dei Walser. Potrebbe essere anche solo la collina dietro casa. Ma per ognuno è il luogo dove si desidera tornare.
Noi veniamo di lì: thuler.

Passo di Zambla - M.te Alben - Vertova

Questo è un bell'itinerario per due giorni (si può fare anche in un giorno), con la possibilità di dormire in un bivacco, non richiede grossa fatica e sa essere appagante. Relax totale.

Località Quota Dislivello Tempo Parziale Tempo Totale
Passo di Zambla 1.250
Passo della Forca 1.848 598 1:45 1:45
M.te Alben 2.019 171 0:45 2:30
Bivacco Testa 1.489 -530 1:45 4:15
Vertova 397 -1.092 2:45 7:00
I tempi sono indicativi e arrotondati in eccesso.

Il punto di partenza è il Passo di Zambla, amena località a cavallo della Valle del Riso (una laterale della Val Seriana) e la Val Brembana. Il posto si raggiunge comodamente in macchina, da Bergamo prendere per Valle Seriana e poi per Zambla, quando si arriva ad un passo, cioè la strada scende, si è arrivati.
E' meglio comunque arrivare con i mezzi pubblici, dato che si sale da una valle e si scende da un'altra, dato anche che partenza e arrivo c'entrano poco uno con l'altro è difficile trovare dei passaggi. La SAB (Società Autolinee Bergamasche) ci viene in aiuto e fornisce un ottimo servizio, una scattante corriera porta il giovane alpinista proprio al passo in questione e un'altra lo riporta alla stazione di Bergamo, proprio da dove era partito il giorno prima. La somma dei due biglietti si aggira attorno ai 5 euro, il primo è da BG al Passo di Zambla dalla Val Brembana e il secondo da Vertova a Bergamo.

Dal passo le indicazioni portano verso l'Alben (sentiero n. 530) di cui si intravede il gruppo verso sud, dopo pochi minuti in una comodissima carreggiata, bisogna abbandonare quest'ultima in direzione di un canalone che, dopo 10-15 minuti di bosco, si percorrerà per tutta la sua lunghezza.

In cima al canalone (abbastanza pesante, vero?) si prosegue verso destra in direzione della vetta, sotto a sinistra c'è la Valle del Riso. Ad un bivio si sale verso destra, a sinitra c'è il Bivacco Nembrini, del CAI di Oltre il Colle, generalmente è chiuso, non fateci affidamento. Poco dopo raggiunto un passo si scopre che quello è il Passo della Forca, di per se non ci sarebbe niente da dire se non che a destra c'è un piccolo bivacco di un pastore che può essere utilizzato in caso di maltempo.

Il Passo della Forca
Il sentiero si snoda a destra, verso sud, e stando in cresta, con una serie più o meno interminabile di saliscendi ci fa arrivare in cima al M.te Alben (quota 2019 m.), è impossibile sbagliare, basta seguire il sentiero.

A questo punto dopo essersi bevuti una meritata birretta, ci si può guardare intorno, in giornate particolarmente limpide si ammirano il Monte Rosa, gli Appennini, la Presolana e le orobie bergamasche e valtellinesi. Fatto questo si può tornare indietro per la strada percorsa all'andata per andare a vantarsi dalle amiche, oppure proseguire per il bivacco Testa, è tutta in discesa.
Il sentiero è indicato come il numero 527 e si sviluppa in direzione sud, opposta a quella da cui si è venuti. La strada non è particolarmente faticosa, l'unico problema possono essere i crampi della fame o a volte un po' di noia se si vuole arrivare alla svelta, ma senza problemi il sentiero 527 ci porta proprio davanti al Bivacco Testa.

Il Bivacco Testa è del Gruppo Alpinistico Vertova ed è tenuto molto bene, è in muratura, con un camino e una stufa. I posti letto reali sono 6, anche se l'ultima ci abbiamo dormito in 10. C'è una cisterna dove è raccolta l'acqua piovana e a 10-15 minuto c'è una sorgente (c'è scritto sui cartelli, io non l'ho mai vista). Di solito c'è qualcosa da mangiare, se siete proprio messi male prendete quello che c'è, ovviamente alla fine della permanenza lasciate un'offerta, per il lavoro che fanno quelli del GAV se lo meritano.

Dopo aver più o meno saporitamente riposato, eccoci di nuovo in pista. Dal bivacco scende un sentiero, il numero 527, che porta a Vertova, la strada è abbastanza lunga, ma è pressochè impossibile perdersi o sbagliarsi (non smentitemi, grazie). La discesa è anche molto bella, i giochi d'acqua sono molto invitanti e verso la fine un tuffo non si rifiuta mai. Quando si riprende contatto con l'asfalto purtroppo non è finita, ci sono ancora un paio di kilometri per arrivare all'autobus, comunque è facile trovare un passaggio da un altro alpinista o da un indigeno.

Basta camminare: finalmente la civiltà!
Ad un certo punto vi rendete conto che ci sono tutta una serie di case e casette che vi fanno pensare d'essere arrivati a Vertova, probabilmente avete ragione. I casi sono due: o entrate nel primo negozio, fate la spesa e quindi ritornate al bivacco, oppure vi incamminate verso la stazione dei pullman e ritornate ritemprati alla vita di tutti i giorni. Ci voleva proprio un giro del genere....
Note
Alcune spiegazioni sulle classificazioni e sui voti
Periodo
In che periodo è meglio andarci. ( L'iniziale della stagione: P, E, A, I )
Voto
È espresso in birre, da 1 a 5. Quante birre sareste disposti a pagare per andarci?
Difficoltà
La votazione è classificata con le seguenti voci: COMA, MOSCIO, BARZOTTO, DURO, CACIOPPO.
Con chiaro riferimento alle varie fasi della massima espressione di "valenza" dell'uomo!! E quindi anche dell'alpinista giovane dentro e brillante fuori, col ginger o il barbera nelle vene, a scelta.
Area Periodo Difficoltà Voto
Media Val Seriana
BG
P E A barzotto

monguz, 01/01/2001