thuler.net
Ultima Thule. Il Luogo Ideale della mitologia, il punto più lontano, la meta di ogni viaggio. Come lo Shangri-la delle popolazioni Himalayane o la Valle Perduta dei Walser. Potrebbe essere anche solo la collina dietro casa. Ma per ognuno è il luogo dove si desidera tornare.
Noi veniamo di lì: thuler.

Breve racconto di una passeggiata, in compagnia di un randagio

Il miglior amico dell'uomo: partecipa, non chiede nulla, e poi, così misteriosamente com'è arrivato, sparisce.

Ingombrar vette...
Albo Ingombrar vette...
Sono le piccole cose che incidono sulla nostra esistenza.
Quello che vi voglio raccontare non è tanto il diario di una - peraltro
bellissima - passeggiata, ma le impressioni di un viaggio, consentitemi,
curioso.

Si parla di un bel po' di tempo fa, quando ero ancora in un momento in cui
era facile meravigliarsi della vita e delle sorprese che talvolta offre.

Partiamo, dunque!
Era una bella domenica di settembre inoltrato quando con mio padre ed un mio
caro amico, Paolo, decidiamo di affrontare le gole di Celano, una tranquilla
passeggiata in un ambiente ancora intatto e paesaggisticamente interessante.

Ci portiamo con l'auto a Ovindoli nel parco del Sirente-Velino ed iniziamo
la nostra camminata.
Subito fuori del paese, tra i prati lasciati per il pascolo, ci viene
incontro un grosso cane da pastore e, nonstante la perplessità di mio padre
(attenzione, è grande e grosso, senza collare né museruola - ma
scodinzola!), iniziamo con il mio amico a giocare con lui, rincorrendoci
reciprocamente, lanciandogli bastoni e giocando a nascondino.
Dopo una breve camminata in piano, gli spazi aperti lasciano il posto ad una
suggestiva gola, il percorso diviene un po' più impervio, ma il cane
continua ad accompagnarsi a noi: decidiamo dunque di chiamarlo "Buck", come
il protagonista del "Richiamo della Foresta".
La passeggiata continua nel migliore dei modi, l'ambiente selvaggio e
incontaminato favorisce il recupero delle sensazioni primordiali e la
spensieratezza impera sovrana; il torrente La Foce gorgoglia leggero e
musicale, il sole fa ogni tanto capolino tra le fresche fronde.

Durante il percorso, 3 ore circa, non incontriamo anima viva, il cane
continua a seguirci o a precederci, finchè si giunge all'agognata meta - che
non è nient'altro che la fine della gola, dove il corso d'acqua entra nel
paese di Celano -; troviamo uno splendido spiazzo ancora alberato subito
prima delle ultime case, ideale per il lauto pasto. A questo punto è
doveroso dividere i panini, le ... sardine (mio padre ne è un fautore per le
passeggiate in montagna) e le mele, con il nostro compagno di avventure che
non fa fatica ad apprezzare la pappatoia: dopo tanta impegno è il giusto
riconoscimento!

E' però giunta l'ora di rientrare, la nostra macchina ci attende a Ovindoli
e pertanto ci portiamo alla stazione delle corriere; visto che il cane viene
da lì, cerchiamo di riportarlo con noi, ma ... avete mai provato a spiegare
ad un animale le vostre migliori intenzioni? Lui per un po' vi ascolta, ma
poi decide per conto suo.

Quindi, con sommo dispiacere di Paolo e mio - già avevamo fatto i nostri
piani sognando e sperando in un nuovo compagno - ci lasciamo così come
c'eravamo incontrati.

Tutto qui. Sarà stata l'atmosfera, il luogo ameno, la magnifica giornata di
fine estate, l'alone di mistero o la fantasia galoppante di due giovani
spensierati, ma, ci crederete, a distanza di 25 anni (io ora ne ho 43)
quella bellissima mattina resta ancora vivida nella mia memoria e
rappresenta uno di quei momenti per cui apprezzi il fatto di essere quaggiù
(al proposito vi consiglio un bellissimo film di Jodie Foster, ultimamente
passato in tv, "A casa per le vacanze").



Gianroberto

Gianroberto, 03/12/2002