thuler.net
Ultima Thule. Il Luogo Ideale della mitologia, il punto più lontano, la meta di ogni viaggio. Come lo Shangri-la delle popolazioni Himalayane o la Valle Perduta dei Walser. Potrebbe essere anche solo la collina dietro casa. Ma per ognuno è il luogo dove si desidera tornare.
Noi veniamo di lì: thuler.

Kailash

4 Ottobre - Ultimo campo sull\'altopiano

“Una pagina, solo uno stralcio, di un diario che vorremmo leggere tutto, intero... un augurio, magari... intanto la sorpresa (in ritardo) di pubblicare queste righe che raccontano molto di noi e molto di questo nostro luogo.”
fu, mangia e monguz

Da qualche parte sulla Cuerda Larga
Mangia Da qualche parte sulla Cuerda Larga
4 Ottobre - Ultimo campo sull'altopiano
Non e' la prima volta che lascio questo paese alle mie spalle. Ho percorso molte volte le sue strade polverose. I miei occhi hanno visto l'alternarsi di valli dove pascolano centinaia di animali, di monti dai fianchi levigati o corrugati dal tempo, di territori immensi chiusi su un orizzonte da altissime catene innevate. Il mio sguardo ha seguito l'ondeggiare dell'erba sospinta dal vento, le acque dal lento fluire, la corsa di eleganti gazzelle, l'alzarsi del fumo da semplici campi di tende. La mia mente ha cercato le risposte a molte domande e infine si e' calmata nei silenzi profondi delle notti scintillanti di stelle.

Sono tornata di nuovo e la mia strada si e' snodata tra incredibili dune di sabbia bianca, tra sacri laghi dalle acque cobalto, vicino a rossi cespugli tra distese di pietre, lungo fiumi dalle acque bloccate nel ghiaccio, bellezza cristallizzata di questa stagione. Come sempre, e sempre con stupore, quella che a un tratto puo' sembrare monotonia si e' sciolta nel tempo che scorre naturalmente e senza fretta tra spazi infiniti, portandomi a quella che era la meta del nostro andare.
Passo dopo passo, immersa nel fluire ininterrotto di pellegrini coperti da pesanti vestiti, ascoltando il respiro che mi dona la vita, sono giunta infine al cospetto di qualcosa che non so definire. Cerco le parole dentro di me, ma non le trovo.

I profili di due vecchie e scure montagne si incrociano formando un intaglio. Dietro si alza un'immensa parete. E' volta a nord e il ghiaccio aggrappato alla sua verticalita' cattura la luce dello spazio circostante, per farla sua in un riflesso che rimbalza su ogni cristallo, a formare un velo irreale di bellezza soffusa. Sono sovrastata. Sono ammaliata. Sono incantata al cospetto di cio' che vedo. Non e' solo un grande montagna quella che sta davanti a me. E' il centro. Questa e' l'unica cosa che riesco a pensare. Niente di piu'. Niente di meno. Solo due parole.
Il Centro.
Tashi delek.



Patrizia

Patrizia, 22/10/2002