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Ultima Thule. Il Luogo Ideale della mitologia, il punto più lontano, la meta di ogni viaggio. Come lo Shangri-la delle popolazioni Himalayane o la Valle Perduta dei Walser. Potrebbe essere anche solo la collina dietro casa. Ma per ognuno è il luogo dove si desidera tornare.
Noi veniamo di lì: thuler.

Valgrande: il dibattito - Massimo

ho letto le drammatiche avventure di Paolo in Valgrande e il dibattito a seguire.
vorrei partecipare:

Scivolo finale
Mangia Scivolo finale
1. Sistemi di assicurazione tra compagni:
i sentieri della Valgrande sono effettivamente difficili da percorrere ma allora perchè chi li affronta non pensa a procedere con una qualche assicurazione? nelle ferrate, dove c'è una catena dall'inizio alla fine, ci si assicura...
sulle scale, ti leghi al filo che scorre parallelo...
riassumendo: è affascinante percorrere i sentieri più difficili ma è
troppo umiliante legarsi ad un compagno?

2. Le ragioni di tali escursioni:
ma non è proprio questo il riconoscere che l'uomo da sè non basta ma che dipende da un Altro che in questa circostanza ha la carnalità di chi viene con te a fare una gita? c'è chi va in montagna per provare a sfidare la realtà (in qxs caso la natura con le sue pareti e i suoi itinerari) ricavandone un tasso altissimo di adrenalina che viene poi abbassato durante la sfida.
Storicamente a me non è successo questo: pur avendo un tasso di adrenalina sicuramente oltre il livello medio dei milanesi dal culo di piombo, vado in montagna perchè al'interno di uno spettacolo naturale vivo un rapporto con chi è lì con me. chi di noi potendo scegliere andrebbe in montagna in 2 o 3 piuttosto che da solo?
Iintendo dire che sempre più mi rendo conto che il bello delle escursioni è che si vive un rapporto particolare con chi è al tuo fianco: non faresti mai un 6° grado con uno di cui non ti fidi a farti fare da sicura...
Non vado al cinema da solo, nè al mare, e così non vado in montagna da solo (potrei farlo solo saltuariamente).

3. Manutenzione dei sentieri:
"se qualcuno mi insegnasse..."
C'è il CAI che si occupa delle manutenzione dei sentieri: basta chiedere dei fondi alle proloco della zona o all'ente parco e partire. nel caso le autorità competenti richiedano una manodopera specializzata allora si parte "dal basso": armati di sega, forbici si pulisce il sentiero; armati di chiodi si fissano dei cavi perdonatemi, mi sembra una posizione un tantino passiva, un po' da sfigati.
All'interno del CAI c'è molta aspettativa nei giovani, che finalmente rimpiazzino i "veci", ovviamente questo richiede un rapporto con loro, una disponibilità a coinvolgersi nella loro attività per poi convincerli a seguirti in un progetto che prende spunto dalla tua iniziativa e voglia di fare.



Massimo

Massimo, 23/06/2000